Pensieri in Viaggio Birmania: Amore a prima vista.
DAL GIORNO 28 AL GIORNO 35
Il nostro Viaggio a tempo indeterminato è iniziato il 9 Gennaio 2018.
A partire da quella data la nostra vita è cambiata.
Ogni giorno un luogo nuovo da vedere, un cibo nuovo da assaggiare, persone nuove da incontrare.
Ogni giorno qualcosa che valga la pena ricordare e portare con noi nello zaino.
Ecco perché abbiamo deciso di raccogliere quello che giorno per giorno ci ha colpito ed emozionato.
#GIORNO28
E’ il secondo giorno in Birmania.
Qui tutto è così diverso dalla Malesia e ci sembra di essere stati catapultati in un mondo nuovo e affascinante.
A Yangon non ci sono i grattacieli di Kuala Lumpur, ma luccicanti pagode d’oro ovunque.
In pochissimi parlano inglese ma in compenso ci sorridono in un modo genuino e curioso, a cui non siamo abituati.
Per strada la povertà è evidente, ma altrettanto lo è la dignità delle persone che con cesti e banchetti improvvisati vendono frutta, budini di riso cinese o arrostiscono pannocchie.
I longyi colorati degli uomini (lunghe gonne) e i visi delle donne cosparsi di thanakha fanno dimenticare l’odore di smog in cui è avvolta la città.
Sui marciapiedi i segni rossi delle foglie di betel, masticate e poi sputate, quasi fosse un anti stress.
Il rumore dei clacson si mescola a quello dei canti intonati dai monaci nei tanti monasteri della città.
E nelle vie di China Town un’infinità di lanterne rosse, le stesse che tante volte avevamo visto in Malesia, ma che qui sembrano avere un colore diverso, forse perché tutto quello che c’è attorno è cambiato o forse perché siamo noi a vederle con occhi diversi.
#GIORNO29
Alcuni numeri del #Giorno29 del nostro #viaggioatempoindeterminato…
– 5 le ore di autobus per raggiungere la polverosa Taungoo.
– 10 le persone a cui a gesti abbiamo chiesto indicazioni per trovare la guesthouse.
– 3 i trisciò che si sono avvicinati per darci un passaggio.
– 1 il signore che ha provato a spiegarci come si pronuncia ‘ming-gah-lah-bahr.’ (ciao)
– 2 gli stranieri per le strade della cittadina: noi!
– INCALCOLABILE il numero di persone che ci scrutavano attente prima di mostrarci il loro sorriso migliore…
#GIORNO30
SOLO UN MESE FA ERAVAMO PROFUMATI…
Solo un mese fa eravamo profumati, nei nostri abiti nuovi e puliti.
Solo un mese fa ci lavavamo i denti con l’acqua del rubinetto.
Solo un mese fa mangiavamo in abbondanza panettone, pizze, lasagne, e facevamo fatica a mantenere la linea.
Solo un mese fa sudavamo solo nelle saune.
Solo un mese fa avevamo 5 scarpiere e 2 armadi per scegliere cosa indossare.
Solo un mese fa la doccia calda era scontata.
Solo un mese fa il bidet era scontato.
Solo un mese fa, nella nostra routine, eravamo indifferenti nell’indifferenza.
Solo oggi, tra i sorrisi della gente di un paese intero, abbiamo toccato per qualche istante la felicità.
#giorno30 del nostro #viaggioatempoindeterminato
#taungoo #birmania #sorrisi #selfie #felicita
P.S.: siamo sul treno che da Taungoo ci porterà a Kalaw in ‘sole’ 19 ore…la signora dietro di noi ci ha dato qualche dritta su come dormire comodi 😂😂😂
#GIORNO31
LA SCELTA PIÙ OVVIA
E 19 ore dopo siamo giunti a destinazione… finalmente Kalaw!
Il dilemma iniziale era: comodo autobus notturno o treno lentissimo ma con vista?
Ovviamente abbiamo scelto la seconda opzione e così il viaggio da Taungoo a Kalaw è diventato un’esperienza che non dimenticheremo.
Nonostante i consigli della gentile signora di ieri, evidentemente una backpacker esperta, non siamo riusciti a dormire granché.
Più che dondolarci, il movimento del treno ci ha shakerato ben bene: su-giù, destra-sinistra, avanti-indietro… abbiamo finalmente capito cosa prova un cubetto di ghiaccio nell’irish coffee.
La temperatura a bordo, dato che i finestrini non avevano i vetri, è passata da 25 gradi a 8/10, quindi metà dei sogni che abbiamo fatto erano ambientati nel deserto e l’altra metà al polo nord.
E poi i suoni…soavi e delicati, simili a quelli di un trapano il sabato mattina quando potresti dormire.
Poi ad un tratto il silenzio e la quiete, interrotti solo dal verso dei gechi (e chi lo sapeva che i gechi emettono suoni!!)…saremo arrivati?? Ma no, sono le 3 del mattino, sarà solo una sosta.
4 ore dopo un flebile fischio annunciava la fine della sosta e l’inizio del tratto più scenico di tutta la tratta. Tra risaie e villaggi isolati, davanti a noi la più strana e lenta risalita verso la cima di un monte… a zigzag!!
Per 3/4 fermate il treno ha fatto marcia indietro e ha cambiato direzione per salire ulteriormente…per fortuna ad ogni stazione un folto gruppo di venditori ambulanti saliva a bordo munito di frittelle, bevande, riso, verdure, pollo, polpette e chissà quante altre sfiziosità.
Ottimo servizio a bordo! 😂
Decisamente un’avventura per soli 3 euro…e per fortuna avevamo scelto l’upper class e non l’ordinary!
#GIORNO32
A BOCCA APERTA
Sveglia alle 5.
Ma il primo autobus non parte prima delle 7…vabbè ieri ci avranno dato l’informazione sbagliata, nell’attesa ci scaldiamo con una paratha (specie di frittata indiana) fresca di padella.
Il viaggio sul pulmino dura dieci minuti, fino al paese vicino, dove ci dicono di scendere e cambiare bus. (Per fortuna che l’attesa del piacere è essa stessa il piacere!!)
E lì inizia il bello… una folla di moto tassisti cerca di convincerci prima che non esistono autobus, poi che l’unico autobus passerà forse alle 9 o alle 10 o chissà.
Sappiamo che non è così, quindi aspettiamo sorridenti e convinti che prima o poi cederanno.
Ad un tratto ci si avvicina un signore paffuto e con un caschetto in testa ci indica un furgoncino pieno di sacchi di frutta. Chiediamo ed ecco trovato il modo per raggiungere la nostra destinazione…
Il viaggio dura 40 minuti, coi capelli al vento e assaggiando le mele nei sacchi su cui siamo seduti!
E finalmente ci siamo, davanti a noi uno spettacolo che lascia a bocca aperta…Le grotte di Pindaya, abitate da circa 8000 immagini del Buddha (e noi che ci lamentiamo di dividere la stanza dell’ostello in 10!).
Ci perdiamo per ore ad osservare le statue, alcune enormi e imponenti altre piccole e nascoste tra le rocce.
È il momento di tornare a Kalaw, chissà se questa volta l’autobus esisterà!
Appunto…non esiste, nulla fino al giorno dopo (dicono!).
Questa volta però decidiamo di usare le “maniere forti” e iniziamo a fermare le poche macchine per chiedere un passaggio.
Al terzo tentativo si ferma un macchinone nero.
A bordo un gruppo di cinesi in viaggio in Birmania. Che fortuna!!
Nessuno parla inglese quindi sfoderiamo l’unica parola cinese che conosciamo ‘Ni hao’ (ciao) e iniziamo a elencare personaggi italiani che dovrebbero essere famosi in Cina tipo Marcello Lippi o Toto Cutugno.
Facciamo colpo e così, oltre al passaggio, ci offrono anche un paio di mandarini cinesi e, tra un selfie e qualche battuta incompresa sul calcio italiano, finisce un’altra giornata da ricordare.
#GIORNO34
SIAMO RAGAZZI FORTUNATI
A Kalaw la notte fa molto freddo e la mattina i 5 gradi si fanno sentire. Siamo pronti, con dei piccoli zaini (la versione ridotta del nostro zainone) davanti alla guesthouse ad aspettare di partire per il trekking che ci porterà al lago Inle.
La guida, un signore nepalese con la barba bianca, ci accompagnerà tra villaggi dispersi nelle campagne della Birmania (dice!) per conoscere da vicino la vita umile degli abitanti del luogo (dice!) e percorrere sentieri poco battuti (dice!) fino ad arrivare al lago…
Eravamo un po’ scettici quando dovevamo scegliere se fare o no un trekking organizzato.
“Sarà la solita trappola per turisti?” “Ci porteranno a vedere solo villaggi finti con l’intento di venderci qualcosa?”
Ma poi vuoi per l’atmosfera di Kalaw, che sembra ancora soltanto sfiorata dal turismo, vuoi per il sorriso rassicurante di Mr Robin la guida, ci siamo convinti e siamo partiti.
E chi l’aveva mai fatto un trekking?
Sapevamo solo che per due giorni dovevamo camminare e osservare.
La prima tappa è un piccolo villaggio con una scuola, un tempio, qualche casa con le pareti in bamboo. La gente ci scruta timida e incuriosita sulla porta di casa. Qualche bambino ci sorride o agita la mano per salutarci, mentre in sottofondo si sentono i buoi muggire.
In quell’attimo veniamo catapultati in un altro mondo, in un’altra epoca, lontani da tutto… Mr Robin aveva ragione!!
Camminiamo molto (giustamente è un trekking) ma non sentiamo la stanchezza, presi ad osservare tutta la vita attorno a noi.
C’è chi lima i coltelli sulla pietra e ce li mostra orgoglioso, c’è chi lava il bucato, chi chiacchiera fuori dall’uscio di casa, chi prepara il cibo per il matrimonio del giorno dopo, chi costruisce enormi ceste in bamboo… e poi ci siamo noi che camminiamo e osserviamo attenti e stupiti come se vedessimo per la prima volta tutte queste cose. Non riusciamo a smettere di sorridere e salutare con il nostro timido “Minglabar” (ciao).
Il primo giorno finisce, a casa del capo villaggio, con una cena squisita preparata sul fuoco. Non c’è l’elettricità, non c’è l’acqua corrente e la doccia è una tinozza piena d’acqua… ma ci sono le stelle, così luminose da farci pensare che siamo davvero in un altro mondo!
Il secondo giorno si parte all’alba, 18 chilometri ci separano dalla barca che ci porterà fino al lago.
Camminiamo, camminiamo, camminiamo (giustamente è un trekking) mentre la nebbia del mattino sale e il sole appare caldo (pure troppo!).
Sono le 12 quando arriviamo al fiume e saliamo sulla piccola barca in legno, seduti uno di fronte all’altro, per non sbilanciarla.
Siamo sul Lago Inle e ci sentiamo infinitamente fortunati…
FORTUNATI per aver vissuto questa esperienza.
FORTUNATI per aver ricevuto così tanti sorrisi.
…STUPIDI, perché abbiamo capito che anche se abbiamo tutto e anche troppo, spesso non ci sentiamo fortunati.
chi poteva immaginarselo che fare un trekking volesse dire tutto questo?!?
#GIORNO35
SI FESTEGGIA
Sono le 8 e il fiume che scorre davanti alla nostra finestra sembra già un’autostrada. Barche di legno lunghe e strette trasportano veloci le persone che vanno al mercato.
Ci siamo svegliati ed è San Valentino.
Non l’abbiamo mai festeggiato negli ultimi 10 anni e anche oggi non sarà diverso!
Ma siamo così innamorati di tutto quello che ci sta succedendo che ci sembra di festeggiare dal giorno in cui siamo partiti!
❤️Auguri a tutti quelli che amano…❤️