PENSIERI IN VIAGGIO – BIRMANIA (PARTE 2)

Pensieri in Viaggio Birmania: l’amore continua.
DAL GIORNO 36 AL GIORNO 55

Il nostro Viaggio a tempo indeterminato è iniziato il 9 Gennaio 2018.
A partire da quella data la nostra vita è cambiata.
Ogni giorno un luogo nuovo da vedere, un cibo nuovo da assaggiare, persone nuove da incontrare.
Ogni giorno qualcosa che valga la pena ricordare e portare con noi nello zaino.
Ecco perché abbiamo deciso di raccogliere quello che giorno per giorno ci ha colpito ed emozionato.

#GIORNO36
LA PAURA
Spulciando tra le note del cellulare ho trovato questa, scritta il giorno della partenza:
9 GENNAIO – sul volo da Milano Malpensa.
Siamo appena partiti ma la nostra vecchia vita sembra già lontana.
È scesa qualche lacrima mentre l’aereo si staccava da terra e si allontanava da Malpensa.
Ma è bastata una domanda per far passare ogni tristezza…
“Pa, hai paura?”
E lui: “ No, nessuna paura! Sarà fighissimo!”
OGGI #Giorno36 – seduti in un caffè in Birmania.
Della paura non c’è più traccia ed è molto più di una figata!
-Angela-

#GIORNO38
QUANDO PENSI DI AVERLE VISTE TUTTE
Siamo arrivati a Mandalay…
ma siamo sicuri che sia questa??
Il nome ci aveva fatto immaginare un luogo esotico, mistico, tranquillo e invece…traffico e caos.
Ma non ci scoraggiamo, noleggiamo un motorino e, appena capiamo come si cambiano le marce 😉, siamo pronti ad andare alla ricerca dei tesori di Mandalay!
Facciamo pochi chilometri, destreggiandoci tra incroci dove TUTTI hanno la precedenza, e arriviamo sulla collina di Sagaing… wow che vista!!
Le piccole stupe dorate sbucano tra gli alberi e quando pensi di averle viste tutte ecco che ce n’è un’altra che luccica all’orizzonte.
Il tempo di riprenderci dallo spettacolo e recuperare il calzino che un cane ha rubato dalle scarpe di Paolo (povero cane! 🤢) e siamo di nuovo in moto.
Superiamo decine di monaci che con i loro abiti marroni ci osservano a lato della strada e raggiungiamo un altro simbolo della Birmania: U Bein il ponte in teak più lungo e antico del mondo.
È quasi l’ora del tramonto e sembra che in molti si siano dati appuntamento proprio lì. Nonostante la folla, troviamo un posto un po’ appartato per osservare il vero tesoro scoperto in questa giornata…
PENSIERI IN VIAGGIO BIRMANIA

#GIORNO39
LA DOMENICA SPORTIVA
Fischio di inizio⚽️
La domenica pomeriggio ideale, soprattutto in inverno e sul divano con la copertina, includeva una partita. Magari sonnecchiando tra un’azione e l’altra.
Fine primo tempo⚽️
Da quando sono in viaggio devo ammettere che al calcio ci penso molto meno, concentrato e distratto da mille altre cose (anche perché lo streaming difficilmente funziona e con il fuso orario è un disastro!).
E poi in Birmania il calcio non sembra essere parte fondamentale della cultura, come in Italia, quindi è facile dimenticarsene…
Inizio secondo tempo⚽️
Sto camminando per le strade di Mandalay quando ad un tratto vedo una scena che mi è familiare… tanti uomini seduti a fissare uno schermo e parlottare.
Può essere solo una cosa, stanno guardando una partita di calcio!!!
Evvivaaa, mi butto nella mischia a tifare (anche se non so per chi!)
Fischio finale⚽️
Anche in Birmania, l’arbitro manda tutti a bere un tè caldo negli spogliatoi.
-Paolo-
“Per un tifoso ci sono molte più terre inesplorate in un campo da calcio che in ogni altro angolo del mondo. E ogni partita è un viaggio alla scoperta di qualcosa di mai visto.”
(Fabrizio Caramagna)
PENSIERI IN VIAGGIO BIRMANIA

#GIORNO40
VOGLIA DI NATURA
“Pa, c’è una cascata a 60 km da qui…”
“Vabbè che vuoi che sia, prendiamo il motorino e andiamo!”
Follia.
In Birmania guidano semplicemente in modo folle 😂…non esistono precedenze agli incroci, i motorini sono tantissimi, il clacson è onnipresente.
Nello stesso istante possono superarti camion, carrozze (sì, quelle coi cavalli!!) biciclette risciò, carretti dei venditori ambulanti con tanto di musica a palla, pedoni che masticano e sputano betel. E le strade…fangose, polverose, malandate. Terribili.
Nonostante ciò siamo arrivati sani e salvi alla splendida cascata ‘Dat Taw Gyaint’ a qualche km da Pyin Oo Lwin (beh…anche i nomi sono impronunciabili 😂😂😂).
E finalmente gli unici suoni che abbiamo sentito sono stati quelli della natura e dei bimbi che giocavano ai piedi della cascata!
E che cascata…semplicemente spettacolare 😍
E il motorino…riconsegnato a fine giornata 👋
PENSIERI IN VIAGGIO BIRMANIA

#GIORNO42
CI STAREMO TUTTI SUL MOTORINO?
“Scusate sapete dove possiamo andare per vedere il tramonto?”
Facce perplesse, qualcuno scuote la testa.
Poi uno dei ragazzi ci si avvicina con il suo cellulare. Pensiamo voglia mostrarci il punto sulla mappa e invece no… fa un gesto al resto della famiglia e tutti si mettono in posa per fare una foto con noi, mentre la madre resta dietro l’obbiettivo! (Lei si è voluta fare una foto da sola con noi e il motorino! 😉)
Ps: siamo arrivati a Bagan 😲😲😲

#GIORNO43
LA PRIMA VOLTA
Per la prima volta ci siamo alzati per vedere l’alba.
Per la prima volta ci siamo arrampicati al buio su una pagoda.
Per la prima volta siamo rimasti in silenzio ad aspettare la natura.
Per la prima volta ci è sembrato di volare su una mongolfiera nonostante avessimo i piedi per terra.
Per la prima volta tutto ci è sembrato così sensato.
Per la prima volta abbiamo visto il sole sorgere sulla nostra nuova vita.
E pensare che questo spettacolo è sempre stato lì, ogni giorno…
“Il viaggio della mongolfiera è come il viaggio della vita: è il vento che conduce, si sa da dove si parte, ma non dove si arriva.
Si conosce il luogo del distacco dalla terra, ma non dove la riabbracceremo.
Ma atterreremo certamente da qualche parte: in un luogo inaspettato, forse un po’ impervio, forse inusuale, forse non ben raggiungibile. Dove non c’erano programmi che ci avrebbero condotto là, dove non c’erano cartine che spiegavano la via.”
(Anonimo)
PENSIERI IN VIAGGIO BIRMANIA

#GIORNO48
CHI BELLA VUOLE APPARIRE, UN PO’ DEVE SOFFRIRE…
è un famoso detto che però non vale in Birmania, o meglio nel Chin State.
Qui per anni le donne hanno sofferto per imbruttirsi, tatuandosi il volto per evitare di essere rapite ed essere prese come concubine del re.
Camminando per le strade di Mindat abbiamo incontrato molte donne con il viso tatuato, ultime testimoni di una tradizione ormai vietata.
Alcune si nascondono appena vedono uno straniero, forse perché stanche di essere fotografate.
Altre ci sorridono e si sistemano i capelli, mettendosi in posa per uno scatto.
E poi, in una vietta secondaria, incontriamo lei.
Ci guarda con gli stessi occhi curiosi con cui noi osserviamo lei.
Ci si avvicina, uno scambio di sguardi, qualche risata sincera, due mondi che si incontrano…
PENSIERI IN VIAGGIO BIRMANIA

#GIORNO50
CHI BELLA VUOLE APPARIRE, UN PO’ DEVE SOFFRIRE…
è un famoso detto che però non vale in Birmania, o meglio nel Chin State.
Qui per anni le donne hanno sofferto per imbruttirsi, tatuandosi il volto per evitare di essere rapite ed essere prese come concubine del re.
Camminando per le strade di Mindat abbiamo incontrato molte donne con il viso tatuato, ultime testimoni di una tradizione ormai vietata.
Alcune si nascondono appena vedono uno straniero, forse perché stanche di essere fotografate.
Altre ci sorridono e si sistemano i capelli, mettendosi in posa per uno scatto.
E poi, in una vietta secondaria, incontriamo lei.
Ci guarda con gli stessi occhi curiosi con cui noi osserviamo lei.
Ci si avvicina, uno scambio di sguardi, qualche risata sincera, due mondi che si incontrano…

#GIORNO53
🤔 STIAMO A DESTRA O A SINISTRA? 🤔
Hpa-An, ultima nostra tappa in Birmania, sembra quasi volerci dire di non andarcene da questa terra.
È stato un mese intenso e ricco di emozioni e abbiamo la sensazione di aver vissuto qualcosa di speciale, che non dimenticheremo mai.
Hpa-An non fa eccezione, ci lascia ancora una volta a bocca aperta con templi costruiti sulla cima di una roccia in un paesaggio spettacolare di laghi, montagne e grotte immense…

#GIORNO55
😊 QUALCHE RUGA IN PIÙ 😊
Il secondo mese del nostro Viaggio a Tempo Indeterminato volge al termine.
Dopo la Malesia non potevamo chiedere di meglio.
In Birmania…
Ci siamo immersi nel caos della sua capitale Yangon.
Ci siamo stupiti di fronte alle antichissime pagode che la popolano.
Ci siamo spostati con tutti i mezzi possibili e immaginabili e fatto autostop assaporando la grandissima generosità dei birmani.
Ci siamo emozionati attraverso i sorrisi e i saluti delle persone.
Ci siamo sentiti come dei VIP e siamo finiti in decine e decine di selfie.
Abbiamo camminato, tantissimo, in campagna, città o nei villaggi sperduti.
Abbiamo corso per prendere l’ennesimo passaggio.
Abbiamo imparato ad aspettare la soluzione ottimale.
Abbiamo assistito a riti quotidiani e usanze totalmente diverse dalle nostre.
Abbiamo visto luoghi incredibili e magici come Bagan e Mindat.
Abbiamo parlato, senza parlare, a gesti e attraverso gli sguardi.
Abbiamo guidato su strade polverose affollate di motorini, mucche, cani, macchine, carretti, trattori, galline, camion.
Abbiamo navigato lo spettacolare Lago Inle su velocissime barche a motore.
Abbiamo assaggiato l’ottima e saporita cucina birmana con i suoi mille curry e le sue mille verdure.
Abbiamo ammirato albe e tramonti spettacolari che ci hanno lasciato senza parole.
Abbiamo sorriso anche noi, fino a sentire le guance indolenzite…e sicuramente collezionato qualche ruga di felicità che rimarrà indelebile sui nostri visi.

Share it!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *