La Kumari o dea vivente, secondo i nepalesi di religione indù sarebbe la reincarnazione di una divinità. Si tratta in realtà di una bambina che viene scelta per particolari caratteristiche fisiche e comportamentali e viene trattata come se fosse una dea, con tutti i i pro e contro che questo comporta.
Una tradizione molto antica e diffusa in Nepal, in particolare nella Valle di Kathmandu, e dobbiamo ammettere che è davvero molto affascinante. Allo stesso tempo, però, è stato per noi difficile comprendere fino in fondo come potesse essere legittimata questa pratica che prevede la scelta della Kumari con prove davvero simili a torture e la reclusione per anni di quella che altro non è che una bambina.
In questo articolo abbiamo raccolto tutte le informazioni dettagliate sulla Kumari, sul terribile processo di selezione, sulla sua vita e su cosa succede dopo quando viene “deposta”.
Chi è la Kumari
Con Kumari o Kumari Devi si fa riferimento a una bambina-preadolescente che si crede sia la reincarnazione della divinità Taleju o Durga. La parola Kumari significa letteralmente vergine e fa appunto riferimento a un’antica tradizione nepalese che prevede la venerazione delle vergini. La Kumari è l’unica divinità vivente che viene riconosciuta sia dai buddisti che dagli induisti e viene venerata fino al momento della prima mestruazione. Attualmente sono molte le Kumari presenti in Nepal, ma le più importanti sono le tre che vivono nelle città di Kathmandu, Patan e Bakhtapur.
La storia della Kumari Nepal
Nonostante la venerazione della Kumari sia iniziata solo nel 17esimo secolo, il “culto per le vergini” in Nepal, risalirebbe addirittura al sesto secolo.
Ci sono varie leggende che narrano della nascita del mito della Kumari. Una in particolare, racconta di come l’ultimo re della dinastia Malla ogni notte ricevesse in visita la dea Taleju che appariva sotto forma di bella donna. I due trascorrevano le notti a giocare a Tripasa, un gioco simile alla dama.
Una notte, la moglie del re decise di seguirlo nella sua stanza per assistere a questo incontro. La dea, appena si accorse della presenza della donna, se ne andò furiosa. Nelle notti seguenti, apparse in sogno al re rivelandogli che si sarebbe reincarnata in una bambina appartenente alla comunità Shakya e Bajracharya di Ratnawali.
Nel tentativo di scusarsi con la divinità, il re iniziò la ricerca della bambina posseduta dallo spirito di Taleju. Nacque così il culto della Kumari alla quale il re fece costruire una casa vicino al suo palazzo chiamata Kumari Ghar.
Ecco alcuni testi in lingua inglese per approfondire la tradizione delle Kumari in Nepal:
Kumari living goddess Nepal – Arnaud Demaury Questo libro contiene tutti i dettagli e la storia delle Kumari, comprese le leggende e i riferimenti storici.(Leggi qui l’estratto)
The Living Goddess: A Journey Into the Heart of Kathmandu – Isabella TreeUn testo dettagliato nelle informazioni sia sulle Kumari che sul contesto religioso indu/buddista. Affascinanti le osservazioni e le esperienze dirette dell’autrice.(Leggi qui l’estratto)
While the Gods Were Sleeping: A Journey Through Love and Rebellion in Nepal – Elizabeth Enslin Non collegato solo al tema delle Kumari ma al ruolo delle donne in generale e alla cultura nepalese, in questo libro l’autrice racconta la sua vita da antropologa americana trasferitasi in un paesino sperduto del Nepal, luogo di nascita del marito.(Leggi qui l’estratto)
Il terribile processo di selezione
Il processo di selezione della nuova Kumari è davvero molto laborioso. Cinque importanti cariche buddiste (il Bajracharya, il Capo dei sacerdoti reali, il sacerdote della dea Taleju e un astrologo) iniziano i rituali per la selezione della Kumari tra le bambine di 2-4 anni appartenenti alla casta Newari degli Shakya (gioiellieri).
La bambina deve avere delle caratteristiche particolari. In primo luogo deve essere sana, non deve avere cicatrici o segni particolari sul corpo, non deve avere la pelle rovinata, non deve avere ancora avuto il ciclo mestruale e non deve mai aver perso un dente.
Oltre a queste caratteristiche generali, la bambina deve anche rispettare 32 criteri di perfezione chiamati “Battis Lakshan”.
Alcune caratteristiche che deve avere la Kumari:
- Il corpo come quello di un albero di banyan;
- Le ciglia come una mucca;
- Il collo come una conchiglia;
- Il petto come un leone;
- Capelli neri e lisci e occhi scuri;
- Mani e piedi soffici;
- Le cosce come quelle di un cervo;
- Una lingua piccola;
- Organi sessuali piccoli e ben formati;
- La voce delicata e chiara come un’anatra;
- Lo stesso oroscopo del re;
- Mostrare serenità e nessuna paura;
La bambina poi non deve avere nessun timore del sangue. Una delle prove prevede, infatti, che le vengano mostrate delle teste di bufalo mozzate e illuminate da delle candele, mentre dei danzatori ballano mascherati da divinità. La bambina che non mostra alcun segno di paura viene poi chiusa in una stanza e costretta a passare la notte con centinaia di teste mozzate di bufali e capre.
Se supera anche questa prova viene scelta come reincarnazione della dea ed eletta nuova Kumari.
A questo punto viene “purificata” dalla sua vita precedente, le vengono fatti indossare gli abiti tradizionali e viene portata a vivere all’interno di un palazzo.
Da quel momento abbandonerà la sua famiglia d’origine e potrà uscire dalle sue stanze solo per particolari cerimonie e occasioni.
Potrebbe interessarti anche:
I libri consigliati per scoprire il Nepal: guide, romanzi e racconti
Storia: Annamaria improvvisamente si ritrova paralizzata. Il Nepal e la pizza diventano la sua cura.
La vita da Kumari, rinchiusa dentro il palazzo
Una volta scelta, la Kumari si trasferisce all’interno del palazzo che potrà lasciare solo in particolari circostanze e sempre e solo portata in braccio o su una portantina. La Kumari, infatti, può camminare solo nelle sue stanze ma, fuori da queste, non può mai mettere i piedi a terra.
Molti fedeli, politici e persone potenti visitano la la Kumari alla ricerca di una benedizione. Sono tante anche le persone con malattie legate al sangue o con problemi mestruali che le fanno visita. E’ possibile incontrare la Kumari ma non è possibile parlarle.
Si dice che i gesti della dea bambina siano premonitori di eventi futuri. Tra questi:
- Se la dea raccoglie il cibo delle offerte, ci saranno delle perdite finanziarie.
- Il pianto è premonitore di malattie o morte.
- Il tremolio indica un’imminente incarcerazione.
- Il silenzio della Kumari è invece un segno positivo e indica che i desideri del fedele verranno esauditi.
Rispetto al passato, sono stati introdotti dei miglioramenti nella vita delle Kumari che oggi ricevono un’istruzione grazie a un tutore che se ne occupa. Anche le famiglie d’origine, prima bandite dalle residenze della Kumari, possono ora far visita alla dea bambina. In alcuni casi, la Kumari rimane addirittura a vivere dentro le mura domestiche.
Cosa succede dopo che la divinità abbandona il corpo della bambina
La Kumari rimane tale fino alla comparsa delle prime mestruazioni o in caso subisca incidenti che provochino perdite di sangue. Questi eventi vengono associati al fatto che la divinità ha abbandonato il corpo della prescelta. La giovane viene quindi allontanata dalla sua residenza e ricomincia il processo di selezione della nuova Kumari.
E così, improvvisamente, da un giorno all’altro avviene il passaggio da divinità a “bambina normale”.
La reintroduzione nella società è un processo molto complicato per le ex-Kumari che fino a quel momento avevano vissuto segregate.
A questo si aggiunge una leggenda secondo cui l’uomo che sposa una ex-Kumari morirebbe giovane.
Per aiutare in questo passaggio, alla bambina viene assegnata una pensione a vita. Si tratta di una piccola cifra che va dai 17$ al mese ai 50$/mese per la Kumari di Kathmandu.
Come incontrare la Kumari
A Kathmandu, la Kumari vive all’interno di un palazzo nei pressi di Durbar Square. Per i turisti non è possibile incontrarla nè tantomeno fare foto. La si può però osservare quando si affaccia alle finestre delle sue stanze in determinati momenti della giornata.
Diverso a Patan, dove, se si è fortunati, è possibile entrare nelle stanze della Kumari. In quel caso è necessario sedersi a terra, non parlarle ma aspettare che sia lei a dare la benedizione. E’ possibile toccarle i piedi per uno o due secondi e (probabilmente) anche farsi fare una foto.
ATTENZIONE: negli ultimi anni stanno nascendo delle agenzie che organizzano tour per incontrare le Kumari. Si tratta di vere e proprie truffe. Viene detto che una parte dei soldi pagati verranno dati alla Kumari e alla sua famiglia d’origine, ma questo in genere non avviene. Sono assolutamente da evitare.
Le Kumari e le associazioni per i diritti dei bambini
Negli ultimi anni, sempre più associazioni per la tutela dei diritti dei minori sono intervenute per analizzare la vita che viene imposta a queste bambine. Si sono fatti dei passi avanti enormi rispetto al passato. Oggi le Kumari vengono fatte studiare, hanno accesso ai libri, ai giornali e a Internet e entrano in contatto con altri bambini scelti all’interno di una cerchia ristretta. E’ difficile prevedere se e quando questa tradizione verrà interrotta, ma data l’importanza che i nepalesi le attribuiscono, la strada sembra ancora lunga.