Un piatto di tagliatelle al ragù. E’ questo il cibo che sceglierei per descrivere Guendalina. Genuina, buona, accogliente, ti fa sempre spuntare un sorriso…insomma, proprio come il piatto di tagliatelle che ci ha offerto quando ci ha ospitati nella sua casa di Osaka.
Noi l’abbiamo conosciuta grazie ai social e alla sua pagina LamiaKyoto e quando l’abbiamo incontrata dal vivo, durante il nostro viaggio, è stato come trovarsi a chiacchierare con una vecchia amica (dove con vecchia non mi riferisco all’età!)
Abbiamo passato ore a parlare della vita, del Giappone, del viaggio, tra un bicchiere di Spritz (sì ci ha davvero coccolato) e un sushi che non dimenticheremo mai.
Un incontro davvero bello e una storia, quella di Guenda, che per molti rappresenta il sogno di una vita: andare a vivere in Giappone. Per questo abbiamo deciso di farle delle domande. L’idea è quella di approfondire cosa voglia dire vivere in Giappone nel 2020, quali siano le difficoltà e i punti di forza. Ma vogliamo anche provare a sfatare dei luoghi comuni, analizzare se trasferendosi in Giappone migliora la qualità della vita e capire se il Giappone è davvero il Paese perfetto che tutti credono.
Da quanti anni vivi in Giappone e perchè hai scelto proprio questo Paese?
Vivo in Giappone da 4 anni e più che una vera e propria scelta è stato un susseguirsi di cose: ho studiato giapponese all’università di Bologna, ma quando ho fatto quella scelta mai avrei pensato che sarei finita davvero qua!
Parli Giapponese perfettamente, come l’hai imparato e quanto tempo ti ci è voluto per diventare così brava?
Perfettamente è un parolone! Dai, diciamo che lo parlo e mi faccio capire, ma è una strada infinita! Ho iniziato alla triennale a Bologna studiando lingua e letteratura giapponese e poi ho fatto 9 mesi in una scuola di lingua a Kyoto. E poi Takaya…!
(Guenda è davvero modesta perché noi l’abbiamo ascoltata parlare con Takaya, il suo fidanzato, o con le persone del posto… beh chiacchierava tranquillamente con tutti.)
Tu e Takaya vivete insieme ormai da qualche anno, come vi siete conosciuti?
Ci siamo conosciuti su internet, io cercavo “contatti umani” giapponesi, lui non so cosa cercasse, ma so cosa ha trovato!
Ci racconti la tua giornata tipo?
Lavoro dal lunedì al venerdì in una compagnia che sta un po’ fuori Osaka. Durante la settimana mi alzo verso le 6:30/7:00 faccio colazione con caffè drip giapponese e pane tostato (con la Nutella se ne ho!). Per andare al lavoro prendo il treno, ma non è affollato come tutti si aspetterebbero!
Al lavoro sto prevalentemente in ufficio, anche se non mancano giornate un po’ più attive dove facciamo servizi fotografici o usciamo. Nella pausa pranzo, se riesco mi preparo il bento*, se no compro qualcosa al konbini*. Alle 17:30 torno verso casa, spesso fermandomi a fare un po’ di spesa. La sera cucino, stendo lavatrici, a volte vado a yoga e sto un sacco di tempo su Instagram. Il fine settimana esco un po’ a fare dei giri o sto in casa al computer, ma mangiamo spesso fuori.
Insomma alla fine non mi sembra tanto diversa da una giornata in un altro Paese.
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Sulla tua pagina Instagram La Mia Kyoto, racconti ogni giorno della quotidianità giapponese. Come è nata l’idea di aprirla e che rapporto hai con i social?
Lamiakyoto è nata perché avevo voglia di raccontare il Giappone che mi circondava, ma non volevo “mescolarlo” con il mio Instagram personale, dove ci sono le classiche foto con gli amici o del mio cane.
I primi tempi però postavo poco poco, ma poi sono iniziati ad arrivare alcuni messaggi da persone conosciute e non, ed è diventato un bellissimo passatempo che ha fatto (e mi fa tutt’ora) sentire meno sola e più vicina all’Italia. Ora è diventata una bella piattaforma di scambio, dove ho conosciuto persone davvero fantastiche… Due delle quali ora stanno girando il mondo con 10 euro al giorno, le conoscete?!
(mmmm qualche idea ce l’avremmo!)
Molti italiani hanno un interesse (a volte morboso) per la cultura giapponese. E arrivano a definirlo il Paese perfetto. Tu che ci vivi da qualche anno, quali sono secondo te gli aspetti positivi e quelli negativi della vita in Giappone.
Concordo, in questo periodo poi sembra che un sacco di persone abbiano scoperto l’esistenza del Giappone! In tanti lo lodano come esempio di paese perfetto, dove tutto funziona bene e tutti sono gentilissimi. Ma non è così. Ci sono aspetti ammirevoli, ma bisogna anche guardarlo e viverlo con un occhio critico. Ci sono tanti problemi (diritti nel lavoro, comunicazione, sanità, legislazione) che non possono e non devono essere oscurati dai wc riscaldati e i treni proiettile.
Cosa non sopporti dei giapponesi?
Quando tirano su con il naso, a volte in maniera molto rumorosa.
Quando non si sbilanciano nelle loro opinioni (e ciò avviene SEMPRE, che sia al lavoro o nel privato). La mattina, quando spingono per scendere dal treno e correre sulle scale mobili. Quando devono sempre dare qualcosa in cambio per una gentilezza ricevuta (a volte non si può solo ricevere e dire grazie?). Quando non capiscono che le ferie sono un diritto… Mmmm quante ne devo dire?
Cosa ami dei giapponesi?
Amo che cercano di metterti a tuo agio, in particolare quando sei in difficoltà. Sanno aspettare, non sono irruenti, ma lasciano il tempo necessario per pensare e capire.
Amo la loro cucina, il loro modo di bere e mangiare negli izakaya.
In più hanno un superpotere nella grafica pubblicitaria, quello di rendere qualsiasi cosa carina e intuitiva.
Amo le buone maniere.
Ah! Amo anche la lingua: il giapponese è bellissimo!
Come sono visti, secondo te, gli italiani in Giappone?
Abbiamo una fama fatta di stereotipi (in parte veri) che ci ritraggono così:
- Solari, calorosi e mammoni.
- Un po’ scansafatiche, perché ci concediamo il pisolino dopo pranzo.
- E a proposito di pranzo, dicono che mangiamo ogni giorno la pasta.
- I ragazzi fischiano alle ragazze vestite di firme dalla testa a piedi con un stile e un trucco impeccabili.
Trasferendosi in Giappone migliora la qualità della vita?
Dipende cosa ognuno di noi intende per qualità della vita.
Se si intende avere uno stipendio un po’ più alto, vivere in città più sicure, dove la burocrazia è un po’ più veloce e i servizi di trasporti efficienti? Allora sì.
Ma se significa essere vicini alla famiglia, avere ferie pagate delle quali si può veramente usufruire, avere delle buone scuole e sanità pubblica? Allora no.
Adesso ti chiediamo di aiutarci a confermare o smentire alcuni luoghi comuni diffusi sui giapponesi e il Giappone
- Il Giappone è un Paese ipertecnologico e all’avanguardia: Tecnologico Sì, all’avanguardia NO
- In Giappone si mangia tantissimo sushi NO (anzi per esperienza personale diremmo che i ristoranti di sushi sono un numero limitato in confronto a quelli che vendono ramen!)
- Il Giappone è molto caro NO (Noi siamo stati in Giappone per quasi un mese e confermiamo quello che dice Guendalina. Il Giappone non è più caro di un Paese europeo. Certo molto dipende da come si organizza il viaggio. Per maggiori informazioni su quanto costa il Giappone, rimandiamo all’articolo dedicato.LINK)
- Il Giappone è un Paese cosmopolita NO (La popolazione straniera presente in Giappone è davvero una % molto bassa. Negli ultimi anni, il governo giapponese ha cercato di incrementare il numero di immigrati per combattere il “problema” dell’invecchiamento della popolazione. Per maggiori informazioni sugli abitanti del Giappone – il Paese più vecchio del mondo, lasciamo questo link.)
- La maggior parte dei giapponesi sono timidi SI
- I giapponesi sono tutti sempre gentili NO
- I giapponesi sono razzisti SI
E adesso una serie di domande a risposta secca. Devi solo scegliere tra le due opzioni, d’istinto senza pensarci troppo
RAMEN o RAGU ALLA BOLOGNESE: ragù
FORCHETTA o BACCHETTE: bacchette
OSAKA o KYOTO: Kyoto
FIORITURA DEI CILIEGI o FOLIAGE AUTUNNALE: ciliegi
MANGA o ANIME: anime
ITALIANO o GIAPPONESE: italiano
ANGELA&PAOLO o ANGELO&PAOLA… Ok , l’ultima non c’entrava nulla era solo perchè Guenda sbaglia sempre i nostri nomi!
Guenda è una ragazza davvero speciale perché è semplice e naturale. Seguila sulla pagina LamiaKyoto non solo per conoscere tantissime curiosità sul Giappone, ma anche per farti contagiare dal suo sorriso e dalla sua allegria.
*bento: è un piccolo vassoio con coperchio, di varie forme e materiali, che contiene un pasto. Potremmo tradurlo come “schiscetta”. Si può preparare a casa o acquistarlo già pronto nei supermercati.
*konbini: minimarket aperti generalmente 24/7. Alcuni esempi sono il 7-Eleven, FamilyMart o Lawson. Sono di piccole-medie dimensioni e vendono un’ampia gamma di prodotti, dal cibo, alle riviste, prodotti per la casa.
Ciao ragazzi, ci seguo da un po’ e ogni volta che guardo un vostro video mi emoziono immedesimandoni nei vostri racconti. Anche io amo viaggiare e nella vita l’ho sempre fatto ma mai quanto avrei voluto… Voi siete riusciti a concretizzare quello che per me è stato da sempre il mio sogno. Vi seguo con molta stima e ammirazione… Un giorno spero di potervi conoscere. Buon proseguimento di viaggio e soprattutto buona vita Angela e Paolo.