Incontrare gli orango tango è stata una delle esperienze più belle della nostra vita.
Gli orango tango vivono soltanto nel nord di Sumatra e nel Borneo.
Vederli in natura è davvero eccezionale quindi potete immaginare la nostra emozione quando li abbiamo visti da molto molto vicino.
In questo post alcune informazioni sugli orango tango di Sumatra e il racconto dell’incontro.
ORANGO TANGO: CURIOSITÀ
Potremmo dire che gli orango tango sono un po’ nostri parenti. Condividono, infatti, con l’uomo circa il 97% del DNA.
Sono le scimmie umanoidi più grandi del pianeta e anche se sono un po’ più pelose di noi, ci assomigliano parecchio.
Alcune caratteristiche curiose:
– I maschi di orango tango pesano tra i 70 e i 100 kg, le femmine tra i 30 e i 50 kg.
– Vivono in media tra i 35 e i 45 anni in natura, fino a 60 anni in cattività.
– Gli unici legami che hanno sono quelli tra la madre e i figli ma solo fino ai 2 anni dalla nascita. Poi la mamma orango tango caccia il figlio dalla tana…altro che bamboccioni!
– Hanno una dieta varia che comprende circa 400 diversi tipi di cibo. Al primo posto ovviamente la frutta ma anche miele, semi, foglie e uova di uccello… Insomma non molto diversa dalla nostra dieta in viaggio gli manca solo il riso.
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– Vivono sugli alberi e si spostano facilmente da un ramo all’altro. Ogni mano e ogni piede ha 4 dita lunghe e un dito più corto e opponibile che gli permette di arrampicarsi e aggrapparsi ai tronchi.
– Ogni sera si costruiscono sugli alberi il nido per la notte. Per farlo scelgono l’albero migliore e utilizzano rami e foglie disponendoli a formare un materasso. Spesso, sempre con le foglie, creano dei cuscini e delle coperte o un tetto per ripararsi… Altro che montare mobili ikea!
– Le femmine di orango hanno la loro prima ovulazione tra i 6 e gli 11 anni, il ciclo dura tra i 22 e i 30 giorni e iniziano a riprodursi dopo i 14 anni. I maschi, invece, diventano sessualmente attivi tra i 15 e i 19 anni… E’ proprio vero che le femmine sono sempre più precoci!
– La gravidanza per le povere orango tango dura circa 275 giorni e tra un figlio e l’altro devono passare 5-6 anni…Chissà se anche loro la chiamano dolce attesa?!?!
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ORANGO TANGO: DOVE E COME LI ABBIAMO INCONTRATI
Abbiamo incontrato gli orango tango a Sumatra, più precisamente a Bukit Lawang, nel nord dell’isola.
Eravamo davvero emozionati ed elettrizzati all’idea e questo ha fatto sembrare le 7 ore di trekking nella giungla, una vera e propria passeggiata.
Ecco come è andata…
Sono le 7, la guida ci bussa alla porta.
Apriamo e ci troviamo davanti un uomo sulla quarantina, capelli neri lunghi e al collo una collana fatta con denti di animali pericolosi…cervi, leopardi, tigri, serpenti.
Parla un inglese strano che facciamo fatica a capire. Sembra mischiare parole inglesi con parole indonesiane… vabbè vedremo se con il trekking magari migliora.
Ai piedi indossa dei sandali di gomma, un po’ vecchiotti che sono almeno 4 numeri più grandi.
Partiamo subito, con passo svelto iniziamo ad addentrarci nella foresta tra fango e foglie.
Ha piovuto tutta la notte e il sentiero è a tratti scivoloso.
Dopo pochi minuti la nostra guida si ferma, si toglie i sandali e la maglietta e si rimette a camminare… a piedi nudi!
Vede le nostre facce stupite, si mette a ridere e ci rivela ” Io odio le scarpe, sono nato nella foresta del Borneo e cammino meglio a piedi nudi.” (o qualcosa di simile perché ancora non è che capiamo bene come parla!).
Ipoll è il suo nome ma tutti lo chiamano Snake Man!
Qualche anno fa, accompagnando come spesso faceva una troupe per un documentario, è stato morso da un cobra.
“Unlucky day” ci dice, mentre racconta degli effetti del veleno che prima non ti fa più sentire nulla, poi senti freddo, poi il vomito fino alla fase finale in cui resti completamente immobile.
Ci mostra i segni del morso ancora evidenti sul braccio.
Ci parla dell’operazione in ospedale che gli è costata 10.000.000 di rupie (500 euro circa) .
I medici gli volevano amputare il braccio ma lui si è opposto e curandosi con medicine naturali, preparate con erbe trovate nella sua foresta, adesso sta bene.
Non abbiamo ancora iniziato il trekking.
Non abbiamo ancora visto gli orango tango e le altre scimmie.
Ma siamo già a bocca aperta.
Che guida pazzesca abbiamo???
Un vero uomo della foresta che a piedi nudi ci accompagna nella giungla.
Dopo aver guidato alla scoperta di questo luogo, personaggi famosi, troupe TV e ricercatori, adesso accompagna noi… ma quanto siamo fortunati???
Che meraviglia!
Deve essere davvero il nostro giorno perché appena finisce la storia del cobra, avvistiamo i primi due orango tango.
Un enorme esemplare maschio e un cucciolo appostati su un albero.
Sono un po’ distanti ma già l’emozione si fa sentire.
Ci fermiamo ad ammirarli da lontano e proviamo a scattare qualche foto.
Che meraviglia!
Riprendiamo il cammino e in lontananza iniziamo a sentire un rumore che proviene dagli alberi.
E’ una specie di richiamo che si fa sempre più forte e costante ad ogni passo.
“Sono gibboni” ci dice la guida.
E infatti dopo qualche salita e discesa tra le liane, il fango e le foglie eccoli lì… I nostri primi gibboni.
Sono ovunque e sono tantissimi.
Alcune mamme con i cuccioli, alcuni esemplari maschi un po’ più grandi.
Saltano da un ramo all’altro ma sembrano volare.
Devono averci notato perché il richiamo improvvisamente smette e nel silenzio li sentiamo muoversi tra le foglie, sopra le nostre teste e davanti alle nostre facce.
Che meraviglia.
Saremmo rimasti ore a guardarli ma la foresta è grandissima e abbiamo ancora tante sorprese che ci aspettano.
Ci rimettiamo in marcia e mentre la nostra guida sembra stia facendo una passeggiata al supermercato, noi arranchiamo e scivoliamo.
Non passa molto tempo e vediamo un pavone selvaggio.
E’ enorme rispetto a quelli che abbiamo già visto tante volte a casa in Italia.
Ha una coda lunghissima che sembra quasi una corazza, la testa blu e quell’eleganza nel camminare tipica dei pavoni, che sembra sempre stiano in punta di piedi.
Ci regala anche una mezza ruota…
Che meraviglia!
Altri passi, altro fango, altre foglie finché la nostra guida, Ipoll, si ferma immobile e ci indica la parte alta di un albero.
Alziamo la testa e sopra di noi c’è un meraviglioso uccello nero e bianco, il bucero rinoceronte, con un becco davvero strano.
In realtà sembra avere 3 becchi arancioni.
La guida ci dice che siamo fortunati perchè è difficilissimo vederli…
Che meraviglia!
Gibboni, pavoni, uccelli e insetti vari… e non sono neanche le 10.
Ma manca ancora l’incontro più bello, quello con Mina e i suoi figli o nipoti.
E’ lei la star di questa giungla.
Un enorme orango tango femmina che avrà circa 40 anni.
“E’ molto aggressiva” ci dice la guida.
“Mi conosce ma mi ha già morso 3 volte e per ben 2 volte mi ha rubato lo zaino con tutto il contenuto”
“Se scende dagli alberi voi allontantevi e se vi dico di camminare… fatelo velocemente!”
Neanche il tempo di finire la frase che eccola.
Mina scende velocemente dall’albero fino quasi ad arrivare a terra.
E’ agile e veloce, nonstante la stazza.
Appena vede la nostra guida, gli si avvicina.
Lui è già pronto con caschi di frutta e pezzi di pane.
Le parla in indonesiano e lei, mentre mangia, sembra ascoltarlo.
Ad un tratto vediamo arrivare altri 3 orango tango più piccoli. Sono i figli di Mina.
“Iniziate a camminare” ci dice la guida, “Veloci”
Anche se ancora fatichiamo a capire cosa dica la nostra guida, il segnale ci è chiaro.
Non ce lo facciamo ripetere due volte e nonostante il terreno scivoloso, facciamo diversi metri prima di fermarci.
“Ok qui siamo al sicuro” ci dice Ipoll mentre si guarda indietro per capire se ci stanno seguendo.
Eravamo a pochi passi dagli orango tango ed erano stupendi con il loro pelo rossiccio, le guance nere e quelle braccia lunghe lunghe che sembrano fortissime…
Che meraviglia!
E’ stato un incontro pazzesco, di quelli che non scorderemo mai e chissà magari un giorno racconteremo ai nostri nipotini di quella volta che Snake Man ci ha portato nella giungla a incontrare gli orango tango!